Chi è Piccinaccia

Fuori dalla Toscana mi chiedono cosa voglia dire “Piccinaccia”.

È un modo bonario per chiamare le bambine, soprattutto qu
elle vivaci. Non mi risulta infatti, che esista un corrispettivo maschile. No, “piccinaccio” non l’ho mai sentito dire!

Insomma, da piccola ero proprio pestifera. Ma non riuscivo a stare antipatica, e quindi quando mi sentivo chiamare piccinaccia, sapevo che non era per darmi una punizione. Quando pronuncio questa parola nella mia testa, ha la voce di mio nonno materno, un uomo grande e grosso che mi adorava, e che non riusciva a dirmi mai di no. A casa sua ho passato la mia infanzia, trafficando nel garage, arrampicandomi sugli alberi in giardino (con buona pace di mia nonna che si trovava sempre le aiuole rovinate) ed inventando giochi.

Crescendo non ho perso quella voglia di esplorare che avevo da piccola, ed è per questo che sono sempre in giro. Non importa che la mia meta sia a due passi da casa, l’importante è avere sempre un posto nuovo da conoscere.

Quando non sono in giro per il mondo, svolgo un bellissimo lavoro. Sono infatti addetta alle prenotazioni e alle visite in cantina a Castello Banfi, un posto fiabesco in mezzo alle morbide colline ricoperte di vigneti. Se volete venire a trovarmi e fare una degustazione, scrivetemi a: hospitality@banfi.it sarò felice di mostrarvi la magnificenza delle botti dove viene custodito il Brunello di Montalcino.

Da Luglio 2015 sono una fiera Local Manager della community Instagramers Grosseto. Se non conoscete questa associazione, visitate il sito http://instagramersitalia.it/ che magari vi vien voglia di partecipare a qualcuno dei nostri instameet in giro per l’Italia. Spesso ci trovate anche me! Perché fare fotografia insieme a tante altre persone divertenti ed interessanti è un vero spasso!

Per finire, non può mancare una nota rossa… La mia vita è allietata da due meravigliosi pelosetti: Phoebe, aka “la Micia”, e Nedo, il maschio (a metà!) di casa.